Il sacello CI è di sicuro il più antico edificio sacro ancora conservato nel santuario urbano. Ha una forma molto semplice con un piccolo ambiente quadrangolare aperto sul lato est ed un orientamento diverso da quello dell’impianto urbano. La fondazione in pietra è costituita da grossi blocchi informi di conglomerato ed arenaria locali. Le pareti hanno uno zoccolo di blocchi di calcare molto fine, mentre la parte in elevato doveva essere completata con mattoni crudi. A questa prima struttura appartiene il noto fregio in terracotta con la rappresentazione di un corteo di fanciulle e di una coppia femminile trasportata su carro. La presenza di questo motivo decorativo anche sulla collina di Policoro e a Francavilla Marittima, nel retroterra di Sibari, in entrambi i casi in contesti santuariali dedicati ad Athena, autorizza l’attribuzione anche di questo edificio alla dea. Nel corso della prima metà del V secolo a.C. un nuovo progetto comporta l’ampliamento del sacello arcaico e la realizzazione della fondazione, a grossi blocchi di calcare, per un grande tempio. Esistono difficoltà per la ricostruzione della pianta e delle parti in elevato. È possibile, comunque, che sia stata conservata la tipologia dell’impianto iniziale, tipo megaron e senza colonnato esterno. Questo edificio è l’unico ad aver avuto un tetto in marmo greco, decorato con gronde a testa leonina ed acroteri a palmette e spirali.
The shrine C1 is without doubt the earliest sacred structure preserved in the urban sanctuary. It has a very simple plan, with a small rectangular space open on the east side and an orientation different from that of the urban framework. The stone foundation is composed of large, amorphous blocks of local conglomerate and sandstone. The bases of the walls consist of blocks of very fine limestone, while the above-ground parts were probably constructed of mud-brick. To this first structure belongs the famous terracotta frieze depicting a procession of girls and a pair of women driven in a chariot. The presence of this same decorative motif on the hill of Policoro and at Francavilla Marittima in the hinterland of Sybaris - in both cases, in the contexts of sanctuaries dedicated to Athena - permits the attribution of this building, too, to the goddess. In the course of the first half of the 5th century BC a new project required the enlargement of the Archaic shrine and the laying of a foundation in huge limestone blocks for a large temple. Although there are difficulties in the reconstruction of this temple’s plan and standing parts, nevertheless the typology of its initial form has been preserved: a megaron-type without exterior colonnade. This was the only building that had a roof of Greek marble, decorated with lion-headed drainage spouts and palmette and spiral acroteria.